Descrizione
Museo " Casa Porru " , Tonara ( Nuoro ) !! Tonara, sino a pochi decenni fa, aveva un aspetto antico, con le sue case legate assieme dai grandi ballatoi di castagno che caratterizzavano i vicinati, i muri di pietra scistosa, i colori degli intonaci che sembravano richiamare la terra e il cielo. Queste caratteristiche sono documentate in uno studio sull'abitato compiuto oltre una ventina di anni fa da Maria Luisa Lallai, ricercatrice dell’Istituto di Architettura presso la Facoltà d'Ingegneria di Cagliari, nel quale si evidenziava la continuità tra la superficie costruita e il suolo che si realizza nell'uso della pietra a scaglie come materiale da costruzione e nella forma e nel colore attribuito alle facciate attraverso l'uso dell'argilla quale rivestimento delle stesse, risultando come unici elementi emergenti nel colore i riquadri celesti posti a cornice di porte e finestre. Della Tonara “antica” restano ormai rari frammenti, come la vecchia casa Porru, al cui interno una volta c'era anche la prigione. La casa Porru sita a Toneri, nel cuore del centro storico di Tonara, tra la Via Asproni e la Via Umberto, è una grandiosa costruzione che ricalca i moduli tipici della casa padronale e di quella tipica di montagna, con tutti gli ambienti della vita familiare ed i vari locali destinati alle lavorazioni artigiane. Il centro storico di Tonara, dove ancora esistono le antiche case del paese, si trova sul pendio della montagna e la forma delle case e delle strade, l’ampiezza delle abitazioni ed anche l’uso dei materiali, non potevano non essere condizionati dalla morfologia accidentata del suolo e dall’altimetria. La casa Porru, infatti, seguiva il profilo del terreno, e per questo dispone di due ingressi posti su livelli diversi. Gli ambienti erano piccoli ed addossati l’uno all’altro per garantire la minor dispersione del calore interno. Una particolarità è che la casa Porru consta di ben 44 ambienti, dalla stalla, a su funnàgu, dalle cucine ai ricoveri per gli animali, dalle stanze da letto agli ambienti di lavoro. Il tetto della casa Porru, come la gran parte delle case del centro storico una volta, è privo di canali di gronda e sporge dai muri della casa proteggendo la facciata, i balconi e gli ingressi riversando l’acqua sulle strade incanalandola con tegole concave che erano chiamate “Canales”. Nella casa, all’interno delle pareti, costituite da muri spessi a volte anche un metro e mezzo, sono state ricavate delle piccole nicchie che erano chiuse con delle ante e venivano chiamate “Nitzòs” e costituiscono ancora un esempio di arredo rustico e semplice ma anche di ottima utilizzazione dello spazio. Non esiste più, all’interno della cucina, l’unico ambiente riscaldato della casa, “Su Fogile”, cioè il focolare che era una sorta di braciere quadrato, e solo raramente circolare, su cui si accendeva il fuoco. Il fumo usciva dagli interstizi fra le tavole che sorreggevano le tegole ed anneriva sia il tavolato che le pareti. “Su Fogile” era costruito con mattoni di argilla prodotti localmente. Generalmente “Su Fogìle si trovava al piano superiore. Esso poggiava sul tavolato, “S’intaulàu”, fatto di assi di castagno malamente levigate, inchiodato su travi sempre di legno di castagno di Tonara. Il camino fu invece un’innovazione successiva. Esso era generalmente accostato ad una parete della cucina e nel tempo si impose quasi come un elemento di lusso. Le travi di sostegno del tavolato si chiamano “Burdònes”. Anche il tetto è realizzato con questa tecnica: sulle tavole inchiodate ai “burdonès” sono state appoggiate “sa tèula”, cioè le tegole, costituite da “Crobettòrgios” e “Canàles” che si sovrappongono, e che sono semplicemente fissate con delle pietre disposte qui e la sul tetto per impedire al vento di spostare le tegole. I pavimenti della casa Porru sono di terra battuta al piano terra e di tavolato negli altri piani. I diversi piani su cui si sviluppa la casa sono divisi da “s’intaulàu”. Le stanze sono perlopiù piccole e si uniscono non a due a due come solitamente era nelle altre case ma per più vani anche a gruppi di sette o otto. Le scale che collegano i diversi piani sono anch’esse di legno e piuttosto ripide. Nelle facciata della casa resistono ancora all’usura del tempo i vecchi elementi come le architravi in legno e gli “ispràna mùros” cioè le travi di legno incastonate fra le pietre della muratura per livellare i muri. Al piano terra, dove ha sede “Su Funnàgu”, il fondaco o cantina, trovavano spazio anche gli animali domestici come il maiale, immancabile riserva di grasso e proteine per l’inverno, l’asino e spesso anche le capre o le pecore. Nei piani superiori si svolgeva invece la vita domestica e prevalentemente nell’ambiente dove si trovava il focolare, cioè la cucina. Dal tetto pendono ancora delle tavole pensili sorrette da delle funi e che, un tempo, unite all’intreccio di rami chiamato “Su Cannìtzu”, sostenevano gli alimenti da affumicare come il formaggio, i salumi e le castagne. Nella Casa Porru si trova ancora “Sa fòssa” e cioè una buca scavata in Su Funnàgu che serviva per contenere le castagne e garantirne la conservazione, ricoperte da felci, fino alla primavera. “Sa Fossa” era coperta da “Sa Tràppa” (una specie di botola) che aveva anche la funzione di chiudere le scale o i piani delle case. Ma forse l’elemento costruttivo più caratteristico ed importante della casa Porru è s’istaulèddu ammantàu (il balcone coperto) realizzato interamente in legno di castagno, che collega le varie parti della casa situate sui due lati della Via Asproni e che le conferisce l’aspetto di una vera casa di montagna. Poco distante dal corpo principale della casa c’è il fienile a cui si accede da un ampio cortile che era anche il ricovero diurno degli animali da soma. Nei vari ambienti all’interno della casa sono stati adesso reintrodotti gli arredi di una volta e gli oggetti di uso quotidiano e gli attrezzi (is tràstos) che venivano usati per i vari lavori domestici: la preparazione del pane, la filatura, la cardatura della lana, la tessitura, la preparazione del formaggio, la confezione dei salumi, l’allevamento degli animali etc. Si tratta spesso di oggetti rstici e semplici che raccontano di un tempo passato e che accompagnavano il visitatore in un affascinante viaggio alla riscoperta delle tradizioni e di un vissuto che era fatica e lavoro quotidiano ma anche solidarietà e coesione sociale, elementi, questi, che trovavano la loro massima espressione all’interno della famiglia patriarcale.
Con la collaborazione del Comune di Tonara ( di Massimiliano Rosa )
Servizi presenti nel luogo
https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/tonara
Modalità d'accesso
Si articola in ben cinque unità edilizie, di cui due comunicanti tramite un ballatoio esterno. Accessibilità limitata
Il complesso è momentaneamente chiuso
Può essere visitato previo appuntamento teelfonico con il Comune di Tonara
Indirizzo
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Ultimo aggiornamento: 12 agosto 2025, 08:44